Sabato 23 ottobre al Campo della Memoria di Nettuno si è tenuta la cerimonia di riconsacrazione dopo il vile attacco avvenuto una notte di poco più di un mese fa, con la profanazione di quattro tombe e la trafugazione di due salme.
Oltre alla messa, si è svolta una cerimonia politica, con la partecipazione di più di cento persone. Senza alcun tipo di passerella di personaggi in cerca di visibilità, protagonisti sono stati i camerati che al sacrario militare della RSI sono legati da una continuità ideale e dall’azione di testimonianza di quei valori incarnati fino all’estremo sacrificio dagli Eroi che lì riposano.
Il messaggio lanciato forte e chiaro è quello di non abbassarci al livello degli autori del vile attacco, ma bensì di onorare la memoria con l’azione militante quotidiana; custodire ed alimentare la fiaccola trasmessaci da quei ragazzi immortali, il cui onore non può essere scalfito dall’infamia; prenderci cura del Campo della Memoria, uno spazio a cui oggi abbiamo ridato sacralità… ma che in fondo la sacralità non l’ha mai persa, perché fecondato dal sangue degli Eroi.
In alto i cuori!