Maria, 23 anni, sequestrata e stuprata per 17 giorni poi assassinata.

La colpa di Maria fu quella di avere un fratello milite nella R.S.I., Marco Frison Maresciallo della Divisione Monterosa, anche lui assassinato e seviziato con altri 4 militi a Saluzzo, Maria nacque a Enego era una civile volontaria ostetrica il 12 agosto venne rapita e per 17 giorni di vero inferno fu seviziata, torturata e violentata dalla banda di partigiani il 29 agosto venne finita in località Marcesina nel comune di Enego in provincia di Vicenza.
Frison Marco nacque il 19 maggio 1915 ad Enego, Maresciallo Divisione Monterosa 1^Reggimento Battaglione Bassano 9^ Compagnia, seviziato e assassinato con altri 4 militi il 2 maggio 1945 a Saluzzo nella caserma Musso in provincia di Cuneo.

Paolino, 16 anni, assassinato da 4 partigiani.

Paolino Leone era nato a Mogadiscio nel 1928 da genitori italiani. Nel 1941, quando gli inglesi avevano occupato la città somala, il padre era stato fatto prigioniero e lui si era occupato di aiutare la madre nella difficile sopravvivenza fino al 43, quando vi era stato il rimpatrio forzato di tutti gli Italiani. Il ragazzo, una volta in Patria, si iscrisse a un liceo di Siena e dopo i pesanti bombardamenti avvenuti sulla città si adoperò per scavare tra le macerie e salvare vite umane. Paolino, animato da purezza di ideali e da tanto coraggio non tardò ad arruolarsi volontario fra gli avanguardisti e il 18 maggio del 1944 salendo su un camion al volo salutò la madre per l’ultima volta. Chiese e ottenne di passare nei paracadutisti, fu arruolato nella G.N.R. Battaglione Paracadutisti Mazzarini, sua grande aspirazione.
Era l’11 ottobre, si trovava in Piemonte, esattamente ad Invorio in provincia di Novara, quando mentre stava portando un ordine, fu accerchiato da alcuni partigiani che gli intimarono “Deponi le armi e arrenditi!”. Egli era solo, aveva poco meno di diciassette anni, ma animato di grande coraggio rispose prontamente:

” I Paracadutisti della Folgore non fanno né una cosa né l’altra!”

Lo freddarono con una scarica di fucile senza troppe cerimonie, senza “giusti” processi e abbandonarono il cadavere sul terreno.

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