INIZIAMO A FARCI DELLE DOMANDE!

Ieri è stato il giorno della strage di Nassiriya, cittadina nel sud dell’Iraq, dove avevamo una base contingente inviata dopo la guerra a Saddam Hussein.  A perdere la vita in quella che è passata alla storia come la più grave strage che ha coinvolto i nostri soldati dalla Seconda Guerra Mondiale, furono 19 italiani: 12 Carabinieri, 5 soldati e due civili.
Abbiamo visto giustamente politici e politicanti andare a commemorare “i nostri” militari nei vari monumenti dedicati proprio a loro ormai in quasi tutte le città Italiane.
Il titolo del nostro comunicato è eloquente ma significativo e fa capire quanto sia importante soffermarsi su determinati avvenimenti che rimangono nel silenzio più totale.
I politici e giornalisti che ieri si sono prodigati alla commemorazione(facendo capire di essere dalla parte dei militari)perché hanno trattato con indifferenza l’interrogazione parlamentare dei giorni scorsi che chiedeva di far luce su tutti i suicidi che avvengono agli appartenenti dell’arma?
Si vuole coprire qualche potere all’Interno?
Chi non si adegua a questo regime viene isolato e mobbizzato?
Oppure sono partecipi involontari dei vari soprusi che gli alti in grado oppure altri colleghi compiono,tutelati da un sistema di potere all’Interno delle varie forze di Polizia?
Una magistratura complice che tutela sempre le varie lobby politiche e di potere all’interno dell’esercito o che tutela delinquenti e appartenenti alla criminalità organizzata supportata dagli uomini di potere del nostro Stato?
Sono tutte domande che dobbiamo porci,perché fondamentali per la crescita della nostra nazione e soprattutto per la giustizia di chi ha perso la vita e di quei giusti che purtroppo sono costretti a vivere nel silenzio pur vedendo che intorno a loro c’è tutto,meno che quello che hanno giurato di servire…Il Popolo e la giustizia!

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