Il modello multietnico, un pericolo per l’Europa.
Sono giorni che balzano sui fatti di cronaca i violenti scontri che stanno infiammando la città di Parigi, mettendo in evidenza la vicenda delle cosidette Banlieue, termine che sta ad indicare le periferie parigine popolate da persone di basso rango sociale e quasi interamente composte da immigrati (per lo più di origine nordafricana). Proprio questo ultimo aspetto meriterebbe maggior enfasi da parte della politica europea e dei media main stream, che, invece, da anni rimangono interamente in silenzio e anzi incrementano ancora di più l’immigrazione delle popolazioni extraeuropee. Purtroppo questo grave problema e le sue nefaste conseguenze furono già previste anni fa da tanti patrioti europei (come Dominique Venner) a seguito della decolonizzazione africana da parte della Francia: scenari di vere e proprie rivolte sociali causate da un impero coloniale finito con una guerra lacerante e sanguinosa, da una integrazione culturale drammaticamente fallita, da una crisi profonda che non è semplicemente sociale o economica. Lo Stato francese non è mai pienamente riuscito a integrare nel tessuto urbano e sociale, queste numerose comunità nordafricane, dove parte di loro non si è integrata, non ama la Francia, le sue istituzioni, i suoi simboli con buona pace di leggi sul separatismo religioso e inasprimento delle misure repressive fallite da parte dei vari governi. Lo Stato francese ha perso, come tutti gli stati europei, la sua funzione di autorità e centralizzazione perché, come ben sappiamo, sono tutti vassalli dell’imperialismo americano e delle folli politiche economiche liberal-capitaliste. Forse è fallita la politica di immigrazione e di integrazione multiculturale? Assolutamente si e lo abbiamo ripetuto e lo ripeteremo ancora moltissime volte. Il senso di questo scritto non vuole essere certo quello di dare la caccia all’immigrato (non siamo razzisti, ma soltanto difensori della nostra sovranità ed identità nazionale) bensì quello di fungere da monito per una situazione che potrebbe svilupparsi ben presto anche in Italia, soprattutto in aree geografiche del Nord Italia. É tempo che tutti i combattenti d’Europa si mettano in marcia e in lotta per salvare il nostro continente dilaniato, indebolito, distrutto da classi politiche messe appositamente per distruggerlo, e riedificare la vera Europa, quella delle patrie, della tradizione, dei confini e della vera cultura che ha fatto grande il nome di noi Europei in tutto il mondo. Un’Europa vera e sovrana con una forte identità, ossia il sogno chiamato Europa Nazione!
Di seguito le foto della scorsa notte che dimostrano che le nostre città vanno difese con atti pratici e semplici facendo capire che questa è casa “nostra” e che nessuno può permettersi di portarcela via!
Lo dobbiamo ai nostri figli!