“Vi è un nome soave in tutte le lingue, venerato fra tutte le genti. Il primo a che suona sul labbro del bambino con lo svegliarsi della coscienza l’ultimo che mormora il giovinetto in faccia alla morte; un nome che l’uomo maturo e il vecchio invocano ancora, con tenerezza di fanciulli, nelle ore solenni della vita, anche molti anni dopo che non è più sulla terra chi lo portava; un nome che pare abbia in sé una virtù misteriosa di ricondurre al bene di consolare e di proteggere. Un nome con cui si dice quanto c’è di più dolce di più forte di più sacro all’anima umana. La madre”