1 MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI?

I dati forniti dall’Inail: nel primo trimestre del 2022 gli incidenti mortali sul posto di lavoro sono stati 189, in crescita rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti. Boom di denunce al Sud. Questo giorno festivo usiamolo per riflettere su come sia possibile nel 2022 morire sui posti di lavoro, nonostante la tecnologia e le nuove norme ci portino teoricamente ad un rischio pari a zero. Lo Stato deve aiutare le imprese a investire sulla sicurezza. Molte aziende purtroppo non lo fanno visto l’elevato costo per mettere a norma un posto di lavoro. I sindacati, al soldo dei padroni, invece di arricchirsi con i vari tesseramenti, ascoltino realmente le storie dei lavoratori e come vivono la quotidianità lavorativa tra precariato, lavoro a basso costo e soprattutto mancanza di sicurezza. La nostra Patria ha bisogno di ripartire e questo può essere fatto solo con un legame indissolubile tra lavoratori e imprese, che faccia realmente tremare questo Stato. “Mentre infuria l’immonda speculazione politicante degli sciacalli che spogliano i morti, voi, oscuri lavoratori di Dalmine, avete aperto l’orizzonte. È il lavoro che parla in voi, non il dogma idiota o la chiesa intollerante, anche se rossa. E’ il lavoro che nelle trincee ha consacrato il suo diritto a non essere più fatica, miseria o disperazione perché deve diventare gioia, orgoglio, creazione, conquista di uomini liberi nella patria libera e grande entro e oltre i confini.”

Ripartiamo dalla sacralità del Lavoro!

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